L'uomo ha due grandi doti: la “parola” per dare suono ai pensieri e la “scrittura” per darne loro un senso nel tempo.
domenica 28 gennaio 2018
domenica 21 gennaio 2018
La 2^ Aba dell'Istituto Pacinotti presenta con l'autore Divier Nelli “Il Giorno degli Orchi”.
mercoledì, 17 gennaio 2018, 12:46
La presentazione del libro si terrà giovedì 25 Gennaio alle ore
9:30, presso la sala dell'assessorato alla cultura di Pistoia in via di
Sant'Andrea, n°4. La cosa particolare è che ad organizzare la
presentazione del “Il giorno degli orchi” sarà la 2°ABA dell'Istituto
Pacinotti de Franceschi di Pistoia. L'evento è reso possibile grazie al
prezioso aiuto di Diana Fantacci, dell'associazione "Amici della
biblioteca". Gli studenti si confronteranno direttamente con l'autore,
giovedì 25 Gennaio. Divier Nelli, infatti, risponderà a tutte le domande
rivolte lui dai presenti che già hanno letto il romanzo."Te ne invierò altre. Perché non adesso? Domani. Accontetati"."Luna, devo dirti una cosa. Spara. Non ti arrabbiare. Come potrei arrabbiarmi con te? [ ... ]
Ho quarantatré anni. Adesso che sai la verità non vorrai più parlare con me, vero?
Ma no, me lo immaginavo. Adesso ti voglio ancora più bene". "Ascoltami bene. Metterò tutto su Internet. Le manderò anche ai giornali, ai Carabinieri e alla polizia".
Aurora è la protagonista del libro. Si tratta di una ragazza di sedici anni che vive in un paesino immaginario sulle colline di Firenze. Consapevole della propria bellezza da alcuni anni, la usa per adescare e ricattare adulti pedofili in rete. Architetta questi ricatti creando molti diversi profili falsi con cui attira i pedofili. Aurora conquistando la fiducia dei pedofili, riesce a ottenere loro foto intime e sconce, ricambiando il loro invio con foto di estranee scaricate dalla rete. Una volta in possesso degli scatti dei pedofili, passa ad un ricatto finanziario. Tutto riesce secondo i piani, finché la ricattatrice si imbatte in un pedofilo che dichiara e dimostra di conoscerla. Così da cacciatrice ne diventa preda.
Da questo momento la trama del romanzo cambia e il motto della cacciatrice diventa quello del cacciatore: "Un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli."
La presentazione si preannuncia molto interessante non solo per la presenza dell’autore, ma perché il libro ha molto intrigato i lettori.
L'evento è aperto al pubblico e gli studenti del Pacinotti De Franceschi organizzatori dello stesso si auspicano una nutrita partecipazione anche di esterni.
giovedì 11 gennaio 2018
Commento al Testo Della Canzone "La Leva Calcistica del '68" di Francesco De Gregori
https://www.youtube.com/results?search_query=la+leva+calcistica+del+68
De Gregori parla di calcio, certo, ma nel suo significato allegorico di specchio dell’esistenza. Come su un rettangolo verde, così lotti nella vita, vinci o perdi, sudi, soffri, gioisci. C’è un’etica, una dirittura morale, che, così come nello sport, informa le scelte dell’esistenza. Ma c è anche il fato, o una momentanea debolezza, o un lapsus, per cui il rigore determinante, quello che cambia il corso degli eventi, può essere sbagliato anche dal migliore, nonostante “ metta il cuore dentro alle scarpe e corra più veloce del vento”. Il protagonista della canzone fa parte infatti di una schiera di magnifici perdenti, di quei “ giocatori tristi che non hanno vinto mai”, che nessuno ormai più ricorda e che si sono giocati tutto in un unico, esiziale frangente. Uomini che hanno scelto la rettitudine piuttosto che l’inganno, o che semplicemente hanno sbagliato nel momento decisivo della propria vita. Una vita che li ha irrimediabilmente condannati all’indeterminatezza "ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro e adesso ridono dentro a un bar e sono innamorati da dieci anni con una donna che non hanno amato mai" ma che invece De Gregori assolve perché un grande giocatore (e un grande uomo) resta tale anche se sbaglia un calcio di rigore, dal momento che “non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore".Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia”.
Chi nella vita non ha mai sbagliato un calcio di rigore? Non per questo ha desistito dal continuare a provare a fare goal. La vita è tutto sommato una miniera di occasioni che "scopriremo solo vivendo".
Lyrics
Sole sul tetto dei palazzi in costruzioneSole che batte sul campo di pallone
E terra e polvere che tira vento
E poi magari piove
Nino cammina che sembra un uomo
Con le scarpette di gomma dura
Dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari
Che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall'altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai
Di giocatori tristi che non hanno vinto mai
Ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
E adesso ridono dentro al bar
E sono innamorati da dieci anni
Con una donna che non hanno amato mai
Chissà quanti ne hai veduti
Chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento
L'allenatore sembrava contento
E allora mise il cuore dentro le scarpe
E corse più veloce del vento
Prese un pallone che sembrava stregato
Accanto al piede rimaneva incollato
Entrò nell'area tirò senza guardare
Ed il portiere lo fece passare
Ma Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari
Che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall'altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà
Anche se ha le spalle strette
Quest'altr'anno giocherà
Con la maglia numero 7
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